Comunicato stampa

L’UOMO CHE INDOSSA IL GUANTO DI LAME VISTO NEL VIDEO VIRALE MENTRE ATTACCA I MANIFESTANTI DI BLACK LIVES MATTER È STATO INCRIMINATO DAL GRAN GIURÌ CON L’ACCUSA DI TENTATO OMICIDIO

Il procuratore distrettuale del Queens Melinda Katz ha annunciato oggi che Frank Cavalluzzi, 55 anni, è stato incriminato da un gran giurì della contea di Queens e rinviato a giudizio presso la Corte Suprema con l’accusa di tentato omicidio, tentata aggressione e altri capi d’accusa per aver presumibilmente attaccato dei manifestanti pacifici a Whitestone, nel Queens, nel giugno 2020. I video della manifestazione pacifica che si è trasformata in un’ondata di panico per la sicurezza sono diventati rapidamente virali su Internet.

Il procuratore distrettuale Katz ha dichiarato: “L’imputato in questo caso si è infuriato quando ha visto i manifestanti di Black Lives Matter manifestare nel quartiere. I momenti che seguirono furono di puro terrore per le vittime”. Come si dice, l’imputato ha indossato un guanto fatto di coltelli – qualcosa che assomiglia a un oggetto di scena da film horror – e ha inseguito i manifestanti pacifici a piedi. Poi, mentre le persone correvano per salvarsi, avrebbe intensificato l’attacco risalendo sul suo SUV e cercando di investire le vittime con il veicolo di quasi due tonnellate”.

Cavalluzzi, della 150a strada a Flushing, nel Queens, è stato chiamato in giudizio questa mattina con un’accusa di 39 capi d’imputazione davanti al giudice della Corte Suprema del Queens Gene Lopez. L’imputato è accusato di nove capi d’accusa di tentato omicidio di secondo grado, nove capi d’accusa di tentata aggressione di primo e secondo grado, un capo d’accusa di messa in pericolo sconsiderata di primo grado, nove capi d’accusa di minaccia di secondo grado, un capo d’accusa di possesso criminale di un’arma di quarto grado e guida spericolata. Il giudice Lopez ha fissato la data di rientro di Cavalluzzi al 5 maggio 2021. In caso di condanna, l’imputato rischia fino a 25 anni di carcere per ogni vittima.

Secondo le accuse, ha dichiarato il procuratore distrettuale Katz, il 2 giugno 2020, intorno alle 15:45, all’incrocio tra la strada di servizio Cross Island Parkway e Clintonville Street, un gruppo di circa una dozzina di manifestanti pacifici ha esposto cartelli e manifesti che chiedevano giustizia per l’omicidio di George Floyd. Cavalluzzi era uno dei tanti automobilisti che passavano accanto ai manifestanti. L’imputato iniziò a urlare contro i manifestanti e improvvisamente accostò e scese dal suo SUV. Secondo le accuse, l’imputato avrebbe urlato ai manifestanti, in sintesi e in sostanza, “Siete nel quartiere sbagliato” e “Vi ucciderò”.

L’imputato indossava un dispositivo attaccato al polso con 4 lame seghettate che sporgevano da un guanto quando avrebbe iniziato a inseguire un giovane in modo minaccioso e avrebbe urlato contro la vittima in preda alla rabbia. Poi è rientrato nel suo veicolo, ha fatto una rapida inversione a U e avrebbe guidato il suo SUV sul marciapiede dove si trovavano ancora i manifestanti. L’imputato ha poi guidato lungo il marciapiede mentre i manifestanti correvano in strada e si arrampicavano sulle recinzioni per evitare di essere investiti dal veicolo dell’imputato. Cavalluzzi avrebbe accelerato il motore e si sarebbe addirittura mosso tra una recinzione e un palo dell’illuminazione pubblica nel tentativo di raggiungere le vittime che stavano scappando impaurite.

L’indagine è stata condotta dal detective Justin Hubbard della squadra investigativa del 109° distretto di polizia di New York.

L’Assistente Procuratore Distrettuale Timothy Shortt, dell’Ufficio Grandi Crimini del Procuratore Distrettuale, sta perseguendo il caso sotto la supervisione degli Assistenti Procuratori Distrettuali Shawn Clark, Capo Ufficio, e Michael Whitney, Vice Capo Ufficio, e sotto la supervisione generale dell’Assistente Esecutivo Procuratore Distrettuale per i Grandi Crimini Daniel A. Saunders.

**Le denunce penali e i rinvii a giudizio sono accuse. Un imputato è presunto innocente fino a prova contraria.

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